La storia di Caffè
Pascucci
E’ il 1883 quando Antonio Pascucci, figlio di tessitori, decide di
dedicarsi al commercio diventando “industriante”. Si dedicherà al commercio
alimentare, forte del fatto che, il 15 luglio viene stipulato l’accordo tra
Italia e Inghilterra che sancisce la libertà di commercio e di navigazione tra
i due paesi. Tra gli alimenti commerciati i coloniali e soprattutto i caffè
crudi divengono la sua passione.
Nel 1935 Mario Pascucci, dedito alla prosecuzione del lavoro
avviato dal padre, apre la prima bottega di famiglia, a Monte Cerignone,
gestita dalla moglie Domenica.
E’ il dopoguerra quando Dino Pascucci, fratello di Mario, apre il
proprio caffè a Monte Cerignone ed installa la prima macchina per caffè
espresso, le sua specialità sono il caffè ed i sorbetti.
Avendo tra le fondamenta la ricerca della qualità, la Pascucci ha
trasferito la propria sede produttiva in un nuovo ed importante stabilimento.
Molti strumenti e tecniche, unitamente alla sede storica stessa, sono stati
conservati.
Il laboratorio analisi, gestito da tecnici specializzati ed
agronomi, garantisce la qualità dei caffé crudi. In questo laboratorio oltre
alle molteplici analisi sui chicchi (peculiarità, umidità, presenza di difetti,
muffe, ecc.), si costruiscono le relazioni con i contadini, si creano strumenti
informativi per quegli agricoltori con minor preparazione, si studiano le
caratteristiche dei terreni per selezionare le migliori aree produttive nel
mondo, si studiano inoltre i centri di raccolta con lo scopo di individuare,
sostenere, e nel caso organizzare, perché siano in grado di operare secondo il
criterio della qualità.
Nessun commento:
Posta un commento